Nasce nel 1834 da una ricca famiglia nella quale trascorre una vita agitata. Il padre di origine napoletana, è un uomo di raffinata cultura e sotto la sua guida, Degas, inizia a frequentare il Museo del Louvre, dove ammira i grandi del Rinascimento italiano e inizia a coltivare il suo grande interesse per la fotografia.
La prima formazione pittorica avviene in ambito accademico, ma la Scuola di Belle Arti non fa per lui e dopo sei mesi intraprende lunghi e regolari soggiorni in Italia.
Nonostante l’impegno impressionista, rimase sempre un convinto sostenitore del disegno e della pittura in atelier.
Secondo Degas, infatti, anche l’impressione di un istante è così complessa e ricca di significati, che l’immediatezza della pittura en plein air non può che coglierla in modo riduttivo e superficiale.
Degas dedica tempo e passione ai disegni e agli schizzi preparatori persistendo sempre nel definirsi “realista” piuttosto che “impressionista”.
Nel 1861 conosce l’artista Manet, dal quale viene introdotto nel gruppo dal Cafè Guerbois. Alla metà degli anni Sessanta la sua pittura si caratterizza non tanto per la volontà di rappresentare le cose e le persone così come appaiono, ma piuttosto come si conoscono per averli visti tante volte e in diversi contesti, al fine di “stregare la realtà”, come era solito ripetere, “nella consapevolezza che l’artista può riuscire a dare il senso del vero solo agendo in modo del tutto innaturale”.
Dal 1874, dopo la morte del padre, inizia per l’artista una lunga fase di ristrettezze e sacrifici. Gli ultimi anni della vita di Degas sono tristissimi. Ormai quasi cieco, viene sfrattato dal suo atelier-museo e solo grazie all’interessamento di qualche amico può trovare un nuovo alloggio. Dei vecchi amici di un tempo c’è solo Monet. A questo punto la grande stagione dell’impressionismo può considerarsi definitivamente conclusa.
La lezione di danza
La lezione di danza è il primo di una nutrita e fortunata serie di dipinti dedicata alle ballerine.
Realizzato a cavallo della prima esposizione impressionista nello studio di Nadar, contiene in sè già tutti i temi della maturità di Degas, così come li riproporrà anche nei suoi luminosissimi pastelli: dalle ballerine alle luci della ribalta a quelle che si stanno preparando dietro le quinte, a quelle in riposo.
In questa tela rappresenta il momento in cui una giovane ballerina sta provando un passo di danza sotto l’occhio vigile del maestro, mentre le altre ragazze in semicerchio osservano attendendo il proprio turno.
Il taglio che Degas impone al dipinto è di tipo fotografico e, come in una fotografia istantanea, alcune figure risultano uscire parzialmente dall’inquadratura.
Ciò suggerirebbe una pittura di getto ma, gli anni spesi per la realizzazione del dipinto, testimoniano che è frutto di un meditato lavoro di atelier.
Degas ricostruisce l’atmosfera della sala con attenzione nei particolari, inserendo le fanciulle in una luce morbida, la quale ingentilisce ulteriormente le movenze.
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