Otturatóre agg. e s. m. [der. di otturare]. – [Der. di otturare, dal lat. obturare, di formazione incerta, “che ottura, che chiude”] O. fotografico: dispositivo della macchina fotografica, che è posto tra l’obiettivo e il materiale sensibile e che, normalmente chiuso, si apre, a comando, per una durata pari al tempo di esposizione, per dare modo ai raggi luminosi provenienti dall’obiettivo di formare l’immagine sulla lastra o pellicola sensibile; se ne sono realizzati vari (a tappo, a persiana, ecc.) e attualmente se ne hanno due tipi fondamentali: (a) o. centrale […], (b) o. a tendina, […]; in alcune macchine moderne il movimento delle tendine, e quindi il tempo di esposizione, è controllato da un cronometro piezoelettrico.
Da Vocabolario Treccani
I tempi di esposizione vengono spesso utilizzati per il congelamento dell’azione o per aumentare la quantità di luce disponibile.
L’otturatore, quindi, ha la funzione di dosare nel tempo la luce che entra nell’obiettivo, che corrisponde al tempo di esposizione. Ne esistono di due tipologie: otturatore centrale e otturatore a tendina.
Otturatore meccanico rotante: le origini
Inizialmente, le macchine da presa avevano un otturatore meccanico rotante che consentiva alla luce di esporre un fotogramma e poi chiudeva l’apertura per esporre il fotogramma successivo.
Era composto da un disco rotante con una feritoia a forma di settore circolare con un angolo di 180°.
A 24 fps, ogni fotogramma impiega 1/24 di secondo per fare un giro, quindi il tempo in cui l’otturatore rimane aperto per ciascun fotogramma, equivale a 1/48 di secondo.
Sistema PAL
Attualmente, nel sistema PAL, vengono utilizzati 25 fps e la velocità predefinita dell’otturatore a 180° è di 1/50 al secondo, per le riprese normali 25p o 50i.
Alcune cineprese hanno l’angolo dell’otturatore variabile, il quale permette di modificare i tempi di esposizione, indipendentemente dalla velocità di ripresa.
La velocità dell’otturatore
Le videocamere e le fotocamere reflex digitali permettono di regolare i tempi di esposizione.
Nonostante il sensore digitale, il principio dell’otturatore meccanico rotante è lo stesso e i tempi di esposizione servono per regolare la quantità di luce assorbita dal sensore.
A 1/50 di secondo, nel sistema PAL a 25 fps, il video è corretto, ma non appena si aumenta o si diminuisce la velocità dell’otturatore, verrà ripresa una quantità maggiore o minore di movimento tra un fotogramma e l’altro.
I tempi di esposizione, quindi, possono determinare una visualizzazione fluida oppure a scatti.
Freezing-Framing
Il freeze-framing è ottimo per congelare un fotogramma in una ripresa sportiva.
Si possono creare dei fermo immagine molto suggestivi, se però riproduciamo il video a velocità normale, esso potrebbe apparire a scatti, in quanto, l’occhio umano percepisce il passaggio da un fotogramma ad un altro e l’assenza della sfocatura causata dal movimento.
Tempi di esposizione molto brevi possono enfatizzare delle scene di lotta, creando così, una sensazione irreale.
Rapporto tempo-diaframma
I tempi di esposizione influenzano la profondità di campo, perché se si cambia la velocità dell’otturatore, sarà necessario modificare l’apertura, al fine di compensare la diversa quantità di luce che arriva nel sensore.
Le videocamere e le fotocamere reflex digitali regolano automaticamente la velocità dell’otturatore con l’esposizione.
Per delle riprese artistiche consiglio di utilizzare la funzione manuale delle reflex, per avere il pieno controllo dei tempi di esposizione.
In questo fotogramma è possibile notare che è stato calcolato un corretto rapporto tempo-diaframma, in modo tale da congelare l’azione. I panni, che erano in continuo movimento per il vento, sono stati “bloccati” in quella precisa posizione.
Alcuni suggerimenti utili
Se ti servono delle riprese in cui appaiono schermi di computer, televisori, lampadine fluorescenti, lampioni stradali oppure immagini proiettate, potresti avere il problema dello sfarfallio, dal momento in cui la velocità dell’otturatore non è in sintonia con la frequenza del sistema di alimentazione dell’oggetto ripreso.
Nel caso in cui questo problema dovesse apparire, è necessario regolare la velocità dell’otturatore per eliminare lo sfarfallio, perché potrebbe essere molto difficile da rimuovere in post-produzione.
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2 commenti su “Otturatore”
Ciao Paola, complimenti per l’ottimo lavoro che stai facendo su questo sito. Mi permetto di segnalarti che tra gli otturatori bisogna considerare anche quelli elettronici, di cui ormai sono provviste tutte le nuove mirrorless e reflex di ultima generazione. A tal proposito ti segnalo un video di approfondimento che mi farebbe piacere se volessi allegare all’articolo come approfondimento. Un tuo feedback sarebbe molto gradito.
https://www.youtube.com/watch?v=7k2PAVMExLI&t=212s
Ciao Roberto, l’articolo andrebbe rivisto e aggiornato.
Ti ringrazio molto per il tuo suggerimento! 🙂