Ti sarà sicuramente capitato in una giornata molto buia oppure molto luminosa di ottenere degli scatti fotografici con l’errata esposizione. Non preoccuparti, la risoluzione al tuo problema è molto semplice: l’esposimetro.
Esso è in grado di quantificare la luce presente nella scena in cui ti stai trovando suggerendoti i parametri giusti, quali il tempo di scatto e il diaframma, al fine di effettuare fotografie dalla corretta esposizione.
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Che cos’è l’esposimetro? Come funziona?
L’esposimetro è stato uno strumento valido, soprattutto nell’analogico quando gli scatti dovevano essere ben studiati.
Al giorno d’oggi con la nascita del digitale, più veloce e intuitivo, questo strumento è possibile trovarlo internamente alla macchina fotografia, nel setting della fotocamera. Nonostante ciò, l’utilizzo dell’esposimetro esterno continua ad essere molto utilizzato da molti fotografi.
Quante volte ti è capitato che una impostazione superficiale sia stata in grado di condizionare una fotografia? Grazie alla creazione dell’esposimetro tutto ciò è andato scemando.
Questo strumento agisce grazie alla priorità di diaframma e alla priorità di tempo. Immettendo solo l’apertura del diaframma oppure il tempo di scatto, l’esposimetro darà in automatico il giusto rapporto per bilanciare correttamente lo scatto fotografico. Inoltre è possibile impostare la modalità manuale la quale, utilizzata da fotografi professionisti, è in grado di settare velocemente la macchina, avendo il pieno controllo della scena.
Per chiarire meglio questo discorso mettiamo il caso che tu debba effettuare uno still life.
Il primo step è quello di collocare l’esposimetro esterno di fronte al soggetto che vuoi fotografare. L’esposimetro presenterà una sfera bianca, la quale misura la luce che cadrà sul soggetto in questione.
Dovrai tenere l’esposimetro con la sfera rivolta verso la tua fotocamera, in modo tale che ti comunichi i giusti valori di tempo e diaframma. Gli esposimetri possono misurare luce incidente oppure luce riflessa.
La rapidità di utilizzo ed il controllo della scena permettono, all’esposimetro interno, di indicare la giusta combinazione specialmente in condizioni luminose difficili.
L’esposimetro esterno invece viene utilizzato in scene molto più complesse, per avere un totale controllo sulle luci presenti nel set oppure in ambientazioni dove sono presenti molti elementi di diversa intensità luminosa, i quali andrebbero a “distrarre” l’esposimetro interno.
L’esposimetro da un risultato medio in grado rispettare i colori e le luci all’interno del set fotografico, creando vere e proprie tecniche fotografiche come il sistema zonale, il bracketing o l’HDR.
Il sistema zonale esamina 10 livelli di tonalità, dal nero al bianco, indicando le “zone” all’interno della scena.
Il backeting permette di scattare diverse foto, sempre ad uno stesso soggetto, usando diverse esposizioni.
L’HDR invece permette di effettuare una sorta di collage di più immagini con diverse esposizioni per esaltare al massimo colori chiari e colori scuri.
Per finire avrai capito che l’esposimetro facilita la situazione quando dobbiamo settare la fotocamera per ottenere uno scatto con la corretta esposizione. Quest’ultima, in base alle proprie esigenze, può essere impostata in maniera personale, avendo la piena libertà di scegliere il rapporto tempo-diaframma oppure mediante combinazioni automatiche, seguendo quindi i suggerimenti che la fotocamera offre.
Ti consiglio di provare ad utilizzare sia l’esposimetro interno alla fotocamera che quello esterno, in base a quelle che sono le tue esigenze.
Di seguito ti indicherò tre tipologie di esposimetri esterni: uno più economico e gli altri due modelli un pochino più dispendiosi.
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