{"id":5991,"date":"2020-10-22T12:53:27","date_gmt":"2020-10-22T10:53:27","guid":{"rendered":"https:\/\/demo.paolareghenzi.it\/index.php\/2020\/10\/22\/che-cosa-e-il-visual-design\/"},"modified":"2020-10-22T12:53:27","modified_gmt":"2020-10-22T10:53:27","slug":"che-cosa-e-il-visual-design","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/paolareghenzi.it\/storia-dei-nuovi-media\/che-cosa-e-il-visual-design\/","title":{"rendered":"Che cosa \u00e8 il Visual Design?"},"content":{"rendered":"\n
Nell’epoca storica in cui stiamo vivendo, caratterizzata dal web e dal digitale, si sente spesso parlare di design e, nello specifico, di visual design<\/strong>: ma cosa si intende veramente con questo termine che \u00e8 entrato a far parte del linguaggio comune? Il termine “design”<\/em>, invece \u00e8 pi\u00f9 complesso e molto bistrattato, dato che viene spesso utilizzato a sproposito.<\/p>\n\n\n\n Andiamo a scoprire tutto riguardo al fantastico mondo del visual design<\/strong>, una strategia comunicativa<\/strong> molto gettonata dovunque, dalla fotografia, alla cucina, alla moda, a qualsiasi attivit\u00e0 commerciale e culturale, negli usi e nei costumi di un Paese.<\/p>\n\n\n\n Se sfogliamo un comune dizionario di italiano, dalla parola design<\/em> trapelano sinonimi come disegno, progettazione, progetto; dal francese dessein<\/em>, design \u00e8 la traduzione inglese di un processo creativo<\/strong> che ha l’obiettivo di coniugare al meglio resa estetica e fantasia con una specifica funzionalit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n Ecco perch\u00e9 si sente tanto parlare di oggetti di design quando si tratta di arredamento, industria automobilistica, ma anche di un semplice utensile per la cucina: quel risultato finale \u00e8 il frutto di una ricerca visiva ed estetica unita ad uno studio tecnologico che ne fa un prodotto bello quanto utile.<\/p>\n\n\n\n Se volessimo fare un discorso pi\u00f9 ampio e generale, potremmo dichiarare che il design ha una funzione collettiva e sociale perch\u00e9 giustifica l’effetto piacevole all’interno di un qualcosa di efficace, utile, funzionale e vincente. Un oggetto che non \u00e8 il risultato di un mero esercizio artistico ma svolge uno specifico ruolo e semplifica la vita. Siamo nei primi decenni del 1900 quando in Germania nasce un movimento artistico ma soprattutto sociale, il Bauhaus<\/strong><\/a><\/em>, letteralmente casa del costruire<\/em>: si tratta di una fucina creativa che riunisce artisti, artigiani, falegnami, ingegneri e ha lo scopo di sperimentare ed esercitare nelle arti applicate e nella progettazione.<\/p>\n\n\n\n Siamo sempre in Germania quando il noto architetto Mies Van Der Rohe<\/em> conia il suo motto “less is more”<\/em>, concept cardine della corrente del Minimalismo<\/strong><\/em>: si apre un mondo nuovo in cui la decorazione viene progressivamente e gradualmente messa da parte in funzione di linee pulite e sobrie che puntano direttamente alla funzionalit\u00e0 dell’oggetto.<\/p>\n\n\n\n
La prima parola “visual”<\/em> richiama immediatamente la sfera del visivo e dell’immagine<\/strong>, quindi si tratta di un concept legato all’utilizzo di foto, colori, simboli e segni che si trasformano in significati e significanti.<\/p>\n\n\n\nDefinizione di design<\/h2>\n\n\n\n
In sintesi, ecco perch\u00e9 un pelapatate o una macchinetta a cialde per caff\u00e8 dalle linee piacevoli, compatte e avveniristiche, sono considerati degli oggetti di design<\/strong>: oltre ad essere belli e gradevoli da vedere, funzionano bene<\/strong> e fanno risparmiare tempo in cucina.<\/p>\n\n\n\nIl design in pillole storiche<\/strong><\/h2>\n\n\n\n