{"id":3730,"date":"2019-03-11T09:23:10","date_gmt":"2019-03-11T08:23:10","guid":{"rendered":"https:\/\/demo.paolareghenzi.it\/index.php\/2019\/03\/11\/art-nouveau\/"},"modified":"2019-03-11T09:23:10","modified_gmt":"2019-03-11T08:23:10","slug":"art-nouveau","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/paolareghenzi.it\/storia-dellarte\/art-nouveau\/","title":{"rendered":"Art Nouveau nelle arti visive e nelle arti applicate"},"content":{"rendered":"

Nel 1895 il mercante tedesco Samuel Bing<\/strong> apre a Parigi il suo nuovissimo negozio-laboratorio. Il nome presente sull\u2019insegna era Art Nouveau<\/strong>.
\nI pezzi esposti sono: mobili e stoffe, quadri, gioielli e pezzi d\u2019arredo, accomunati da un unico stile decorativo basato su linee ondulate, sinuose, ispirate a motivi vegetali.
\nQuesta moda si diffonde ben presto in tutta Europa e il termine Art Nouveau viene assunto per indicare una vera e propria tendenza estetica<\/strong> che si manifesta soprattutto nelle arti applicate e nell\u2019architettura, con significative contaminazioni anche nel campo della pittura e delle arti tradizionali.
\nSecondo questo nuovo stile<\/strong>, gli oggetti, grandi o piccoli che siano, sono plasmati in modo tale da mettere in risalto la loro funzione ma allo stesso tempo sono portatori di una valenza estetica fortemente espressiva e decorativa.<\/p>\n

Il presupposto di questa corrente modernista<\/strong> dell’Art Nouveau \u00e8 il movimento delle Arts and Crafts<\/strong> promosso in Inghilterra da William Morris nel decennio precedente.
\nSecondo Morris arte e produzione industriale devono tendere allo stesso obiettivo: il bene comune. Non \u00e8 sufficiente il soddisfacimento del mercato, la diffusione dei prodotti a tutti i livelli della scala sociale.
\nL\u2019industria non deve preoccuparsi esclusivamente di sfornare oggetti di consumo ma deve lavorare in sinergia con gli artisti perch\u00e9 quegli oggetti siano prodotti qualitativamente ed esteticamente elevati.<\/p>\n

L\u2019esperienza dell\u2019Art Nouveau \u00e8 alla base delle teorie elaborate da Wilhelm Worringer<\/strong>, esposte nel saggio \u201cAstrazione ed empatia<\/em>\u201d, pubblicato a Monaco nel 1908.
\nIl critico tedesco, dopo aver meditato a lungo sulla lezione di Freud<\/a> e di Jung, individua nella storia dell\u2019uomo l\u2019alternarsi di due condizioni psichiche, di due atteggiamenti diversi nei confronti del mondo, che si riflettono nelle arti figurative.
\nLa prima di queste condizioni psichiche, l\u2019empatia<\/strong>, incarna un atteggiamento di fiducia, di apertura e si manifesta nella ricerca di linee aperte che richiamano elementi della natura. All\u2019empatia si contrappone ciclicamente la tendenza all\u2019astrazione<\/strong>, la ricerca di forme chiuse, geometriche, cristalline.<\/p>\n

L\u2019Art Nouveau, quindi, \u00e8 una forma di arte astratta modernista<\/strong>, un appiattimento della pittura che deriva in parte da pittori francesi postimpressionisti come C\u00e9zanne<\/a>.<\/p>\n

Nuovo e vivace impulso ricevono anche l\u2019arte orafa<\/strong> e la produzione di oggettistica preziosa in genere, campi nei quali il decorativismo<\/strong> arriva a vette di raffinatezza tecnica.<\/p>\n

Un nome per ogni paese<\/h2>\n