{"id":3235,"date":"2018-07-25T15:32:01","date_gmt":"2018-07-25T13:32:01","guid":{"rendered":"https:\/\/demo.paolareghenzi.it\/index.php\/2018\/07\/25\/come-ricreare-leffetto-della-pellicola\/"},"modified":"2018-07-25T15:32:01","modified_gmt":"2018-07-25T13:32:01","slug":"come-ricreare-leffetto-della-pellicola","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/paolareghenzi.it\/basi-fotografia\/come-ricreare-leffetto-della-pellicola\/","title":{"rendered":"Come ricreare l’effetto della pellicola?"},"content":{"rendered":"

Oggi giorno l’obiettivo di gran parte dei fotoritocchi<\/strong> visibili sul web e non solo \u00e8 quello di riuscire a ricreare il mitico “effetto pellicola<\/em><\/strong>“, caratterizzato da colori caldi e intensi, una bassa profondit\u00e0 di campo<\/a>, da una fotografia<\/span> scura e poco contrastata e da inquadrature<\/a> e composizioni tipiche del cinema. Segui questo articolo passo dopo passo per comprendere al meglio come funziona questo effetto.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

I film<\/a><\/strong> esistono sin dalla nascita del cinema, dalle prime macchine da presa a manovella, le cui frequenze dei fotogrammi erano imprevedibili e acceleravano o rallentavano l’azione agli attuali complessi lungometraggi, ricchi di effetti visivi.
\nProiettare luce<\/strong> attraverso una serie di fotogrammi<\/span><\/strong> su una bobina di pellicola conserva un certo fascino.<\/p>\n

C’\u00e8 una sensibilit\u00e0 autentica e particolare per il colore<\/strong>, la grana \u00e8 visibile e nelle scene si alterna un’ampia gamma di livelli di luce.
\nLe scene presentano profondit\u00e0 e dettaglio, dove \u00e8 possibile notare alcune imperfezioni<\/strong>, sotto forma di graffi<\/strong> e polvere<\/strong>, causate dal proiettore o dalla macchina da presa.<\/p>\n

In breve, questo \u00e8 l'”effetto pellicola<\/strong><\/em>” e lo scopo \u00e8 quello di cercare di riprodurre buona parte di queste caratteristiche, polvere e graffi esclusi, a meno che non siano voluti.<\/p>\n

Come riconoscere un video digitale?<\/h2>\n

Fino a qualche anno fa era molto semplice distinguere un video digitale<\/span> da un film, per la sua profondit\u00e0 di campo molto estesa<\/a>, per la minore gamma dinamica e perch\u00e8 spesso le alte luci erano bruciate e le immagini molto rumorose, in condizioni di scarsa luce.<\/p>\n

Le videocamere erano in grado di riprendere solo in modalit\u00e0 interlacciata, studiata per la riproduzione su televisione, e ciascun fotogramma era elaborato da due campi.
\nIl sistema interlacciato andava bene per la televisione analogica e per i monitor CRT, Cathode Ray Tube (a tubo catodico), che davano una percezione del movimento migliore e meno tremolante, ma non era in grado di riprodurre l’effetto del movimento a 24 fps.<\/p>\n

Che cosa lo fa sembrare una pellicola?<\/h2>\n

Con la nascita degli adattatori per obiettivi 35 mm<\/strong>, per gestire la profondit\u00e0 di campo, seguiti dalla comparsa delle reflex digitali video e dalle videocamere con grandi sensori, queste differenze sono ormai scomparse.<\/p>\n

Un sensore pi\u00f9 grande ha permesso ai filmaker indipendenti di controllare la profondit\u00e0 di campo utilizzando la messa a fuoco selettiva<\/strong> per isolare il primo piano dallo sfondo.
\nLe videocamere che registrano in modalit\u00e0 progressiva a 24p e 25p, riproducono lo stesso effetto del movimento prodotto dalle macchine da presa a pellicola, ma hanno gli stessi inconvenienti e occorre prestare particolare attenzione alla velocit\u00e0 della panoramica<\/strong>, per evitare le riprese mosse.
\nLa capacit\u00e0 di riprendere ad alti ISO<\/strong> e migliori algoritmi nei sensori, ha dato ottimi risultati in condizioni di luce scarsa, ma per farlo assomigliare alla pellicola \u00e8 ancora necessario illuminare la scena in quel modo, il che significa che dovrai utilizzare, se possibile, moltissime luci<\/strong><\/a>.<\/p>\n

La gamma dinamica<\/strong> rimane un problema nelle riprese digitali a causa della ridotta latitudine di esposizione (la differenza tra le arre scure e le aree chiare), se paragonata a quella della pellicola, dovuta soprattutto al mondo in cui il sensore digitale gestisce le luci molto intense.
\nLe macchine da ripresa digitali di fascia lata come la RED e la Arri Alexa, tuttavia, hanno aumentato la gamma dinamica, memorizzando i dati in RAW<\/strong>, utilizzando algoritmi del sensore pi\u00f9 evoluti e usando la tecnica HDR<\/a><\/strong>, High Dinamic Range (alta gamma dinamica) per le riprese video.
\nMolte videocamere dispongono di impostazioni predefinite e di regolazioni delle curve di correzione della gamma tonale e delle matrici di colore, che consentono di ricreare l’effetto in macchina.
\nGrazie alle impostazioni che riproducono l’aspetto della pellicola e ai preset scaricabili gratuitamente in rete \u00e8 semplice sperimentare i diversi effetti prima di iniziare le riprese.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

Come ricreare l’effetto pellicola in post-produzione?<\/h2>\n

Gli strumenti di post-produzione<\/span><\/strong> che consentono di aggiungere la grana, di simulare il colore e la gamma tonale della pellicola sono utili per completare l’effetto.
\nCi sono filtri<\/strong> che permettono di gestire l’aggiunta di graffi, rumore, polvere, macchie di sporco e di acqua e di riprodurre malfunzionamenti del proiettore, come l’ondeggiamento della pellicola, gli sfarfallii e i fotogrammi fuori sincro.<\/p>\n

Se l\u2019articolo ti \u00e8 piaciuto, ti invito a seguire le mie pagine social (sempre che tu non l\u2019abbia gi\u00e0 fatto). \"?\"<\/p>\n

Se hai domande oppure elementi da aggiungere non dimenticare di lasciare un commento!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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