{"id":3085,"date":"2018-01-05T12:57:20","date_gmt":"2018-01-05T10:57:20","guid":{"rendered":"https:\/\/demo.paolareghenzi.it\/index.php\/2018\/01\/05\/tra-pittura-e-fotografia\/"},"modified":"2018-01-05T12:57:20","modified_gmt":"2018-01-05T10:57:20","slug":"tra-pittura-e-fotografia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/paolareghenzi.it\/storia-della-fotografia\/tra-pittura-e-fotografia\/","title":{"rendered":"Tra pittura e fotografia"},"content":{"rendered":"

Quello tra pittura e fotografia \u00e8 un dibattito molto intenso e duraturo.<\/p>\n

\u00c8 il periodo delle stampe alla gomma bicromata<\/em>, la quale permetteva di raggiungere effetti di sfumato e di colorazione simili a quelli dell\u2019acquarello.<\/p>\n

Robert Demachy e poi Edward Steichen<\/a> utilizzarono questa tecnica raggiungendo risultati avvincente. Non riuscirono mai a sviare del tutto dall\u2019immagine pittorica<\/strong>, la quale rimase sempre come modello di riferimento.<\/p>\n

All\u2019interno di questo sistema operarono altri autori, da Clarence White a Gertrude K\u00e4sebier, da Heinrich K\u00fchn ad Alfred Kristein, le cui opere restituiscono un\u2019immagine del mondo assumendo un valore simbolico.<\/p>\n

Del resto, questo \u00e8 il periodo in cui trionfa la cultura simbolista<\/strong>. Anche i fotografi contribuiscono all’ideazione di questo clima di fine secolo, dimostrando che anche per la fotografia vale questa concezione.<\/p>\n

A questo proposito, \u00e8 anche necessario ricordare l\u2019utilizzo sempre pi\u00f9 frequente della fotografia<\/strong>, in grado di ricreare pi\u00f9 copie della stessa opera in modo identico, cosa che con la creazione di un quadro non era possibile fare.<\/p>\n

Con il passare del tempo molti pittori iniziarono ad utilizzare la fotografia.<\/p>\n

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Edgar Degas<\/strong> Autoritratto con la governante Zo\u00eb, 1890-95<\/span><\/figcaption><\/figure>\n

Se inizialmente personaggi come Eug\u00e8ne Delacroix o Gustave Courbet si servivano di fotografie create appositamente da professionisti, ora personaggi come Edgar Degas<\/a> o Francesco Paolo Michetti utilizzano la fotografia come linguaggio parallelo a quello pittorico<\/strong>.<\/p>\n

Essi avevano capito che la fotografia non era solo un sostituto della pittura, ma uno degli strumenti che contribuiva in maniera definitiva a variare la concezione della realt\u00e0 e della pittura.<\/p>\n

La nascita della fotografia<\/h2>\n

La fotografia nasce ufficialmente nel 1839<\/strong>, quando Fran\u00e7ois Jean Dominique Arago illustr\u00f2 all\u2019Accademia di Francia la scoperta di Louis Mand\u00e9 Daguerre<\/strong>. Si tratta della dagherrotipia.<\/p>\n

Daguerre collabor\u00f2 con Joseph Nic\u00e9phore Ni\u00e9pce<\/strong>. La fotografia ebbe un’altra figura principale: il fisico inglese William Henry Fox Talbot<\/strong>, ideatore della fotografia come noi oggi la concepiamo, ovvero un qualcosa di riproducibile per un numero infinito di copie.<\/p>\n

Gli artisti iniziarono quindi a tenere presente delle possibilit\u00e0 che il nuovo mezzo poteva offrire, utilizzandolo per ritrarre soggetti da inserire in composizioni pi\u00f9 estese. In effetti la relazione tra pittura e fotografia fu sempre limitata nonostante le distanze prese da parte dei pittori.<\/p>\n

Questi rapporti si intensificarono dopo il 1860, con la fotografia istantanea<\/strong>. Con essa si ebbe la possibilit\u00e0 di fissare l\u2019azione, per esempio il movimento di un cavallo in corsa (di Eadweard Muybridge).<\/p>\n

Gi\u00e0 negli anni precedenti, artisti come Manet<\/a> si servirono delle fotografie nella fase primaria dei loro dipinti.<\/p>\n

Fu necessario molto tempo prima che i pittori riconoscessero il nuovo mezzo, al quale intanto veniva commissionata la documentazione di svariati aspetti della realt\u00e0.<\/p>\n

Nonostante alcuni riconoscimenti verso la fotografia, anche gli intellettuali esprimevano la loro avversione che insorse nel 1859 quando, accanto alla tradizionale arti della pittura, scrittura, scultura e dell\u2019incisione, le si diede accesso al Salon. Diede voce alla protesta anche Charles Baudelaire<\/strong>.<\/p>\n

Il pittore Andr\u00e9 Adolphe Eug\u00e8ne Disd\u00e9ri<\/strong> deduce che la nuova arte era destinata a sostituire la pittura soprattutto dal punto di vista della ritrattistica con le cartes de visite<\/strong>.<\/p>\n

Nel 1888 grazie ai continui perfezionamenti tecnici, fu messa in commercio la Kodak<\/strong> da George Eastman<\/strong>. Questa macchina fotografica era accessibile a pi\u00f9 persone, dando una nuova consapevolezza visiva.
\nIl termine Kodak non ha un significato preciso: non significava nulla, ma la sigla inventata piaceva a livello sonoro.<\/p>\n

Due differenti forme di arti<\/h2>\n

Tra i punti principali si possono sottolineare in questo nuovo periodo della fotografia:<\/p>\n