{"id":3069,"date":"2018-01-04T13:18:20","date_gmt":"2018-01-04T11:18:20","guid":{"rendered":"https:\/\/demo.paolareghenzi.it\/index.php\/2018\/01\/04\/henri-cartier-bresson\/"},"modified":"2023-10-11T11:46:30","modified_gmt":"2023-10-11T09:46:30","slug":"henri-cartier-bresson","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/paolareghenzi.it\/storia-della-fotografia\/henri-cartier-bresson\/","title":{"rendered":"Henri Cartier-Bresson: il teorico del momento decisivo"},"content":{"rendered":"
Henri Cartier-Bresson<\/strong> nasce nel 1908 a Chanteloup, in Francia.<\/p>\n Egli frequenta l\u2019Ercole F\u00e8n\u00e8lon e il Liceo Condorcet di Parigi prima di studiare pittura, dal 1922 al 1923.<\/p>\n [aawp box=”8869656993″][\/aawp]<\/p>\n Successivamente completa gli studi di pittura e filosofia all\u2019Universit\u00e0 di Cambridge.<\/p>\n Nel 1923<\/strong> inizia la carriera da fotografo, dopo avere partecipato ad una spedizione etnografica in Messico. Nel 1945<\/strong> lavora come fotografo freelance, pubblicando libri contenenti le sue opere, tra i quali Immagini non autorizzate<\/em>, D\u2019un Chine \u00e0 l\u2019autre o Flagrants d\u00e8lits<\/em>. Bresson coglie frammenti della sua vita grazie alla sua macchina fotografica di dimensioni ridotte, la Leica<\/strong>.<\/p>\n Bresson con questo scatto ritrae una scena di strada: un ragazzino che, con un\u2019espressione d\u2019orgoglio sul viso, porta a casa due bottiglie di vino rosso<\/a>.<\/p>\n L\u2019artista francese \u00e8 una vera e propria leggenda: nessun altro fotografo \u00e8 stato citato come esempio di una delle grandi possibilit\u00e0 di quest\u2019arte: immortalare il momento, non un attimo qualsiasi. Le \u201cmoment d\u00e8cisif<\/em><\/strong>\u201d, il momento decisivo in cui viene colta l\u2019essenza della situazione.<\/p>\n Egli ha lavorato per grandi quotidiani e riviste internazionali.<\/p>\n Con Robert Capa<\/a>, David \u201cChim\u201d Seymour e George Rodger ha fondato l\u2019agenzia Magnum<\/strong><\/a>, una cooperativa che presto raccoglier\u00e0 i grandi photoreporters dei nostri tempi. Bresson viaggi\u00f2 molto.<\/p>\n In questa opera \u00e8 possibile notare l\u2019accalcarsi della folla a uno sportello in banca.<\/p>\n Il Museum Ludwing<\/strong> di Colonia possiede alcune delle opere pi\u00f9 famose di Bresson, come per esempio \u201cCampo di prigionia di Dessau, Germania<\/em><\/strong>\u201d, dove il fotografo cattura il momento in cui un\u2019ex prigioniera identifica la persona che l\u2019ha denunciata e portata nel campo di prigionia.<\/p>\n La fotografia pi\u00f9 pubblicata \u00e8 \u201cDomenica sulle sponde della Marna<\/em><\/strong>\u201d, un\u2019opera in cui \u00e8 sintetizzato l\u2019idillio del pic-nic domenicale. La scena comunica un senso di pace.<\/p>\n Di particolare interesse \u00e8 il ritratto di Alberto Giacometti<\/em><\/strong>: con una scultura tra le mani, l\u2019artista \u00e8 immortalato mentre cammina nello studio e la sua figura protesa in avanti pare simile a quella della scultura in primo piano, raffigurante un uomo che cammina.<\/p>\n Negli ultimi anni della sua vita Cartier-Bresson ha abbandonato la fotografia per tornare alle sue passioni originarie: la pittura<\/strong> e il disegno<\/strong>.<\/p>\n \u201cIn realt\u00e0 la fotografia di per s\u00e9 non mi interessa proprio; l\u2019unica cosa che voglio \u00e8 fissare una frazione di secondo di realt\u00e0.\u201d<\/p><\/blockquote>\n Citazione di Henri Cartier-Bresson<\/strong><\/span><\/p>\n La concezione di Cartier-Bresson si basava sull\u2019assunto che la fotografia \u00e8 in grado di riprodurre fedelmente la realt\u00e0 e che in essa si nasconde la possibilit\u00e0 della verit\u00e0.<\/p>\n Questo era il suo modo di fare fotografia. Il momento decisivo era tale soltanto in base alla situazione vissuta, richiedendo quindi un rapporto diretto con la realt\u00e0.<\/p>\n \u201cLa fotografia \u00e8 contemporaneamente il riconoscimento di un fatto in una frazione di secondo e l\u2019organizzazione rigorosa di forme percepite visivamente che esprimono il significato di quel fatto.\u201d<\/p><\/blockquote>\n Citazione di Henri Cartier-Bresson<\/strong><\/span><\/p>\n Per qualsiasi dubbio, chiarimento oppure se l\u2019articolo ti \u00e8 piaciuto non esitare a commentare qui sotto.<\/p>\n Ti invito a seguire le mie pagine social (sempre che tu non l\u2019abbia gi\u00e0 fatto). [aawp box=”8869657078″][\/aawp]<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Henri Cartier-Bresson nasce nel 1908 a Chanteloup, in Francia. Egli frequenta l\u2019Ercole F\u00e8n\u00e8lon e il Liceo Condorcet di Parigi prima di studiare pittura, dal 1922 al 1923. 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\nNel 1932<\/strong>, il gallerista Julien Levy<\/em> organizza la sua prima galleria personale e nel 1935, Bresson, apprende alcune nozioni sulla tecnica cinematografica da Paul Stand<\/em>.
\nNel 1937<\/strong> gira un documentario in Spagna e, nel 1940, \u00e8 fatto prigioniero di guerra dai tedeschi nell\u2019odierna Baden-W\u00fcrttemberg<\/strong>.
\nDopo la fuga nel 1943<\/strong>, milita in un movimento clandestino francese, si tratta del MNPGD<\/strong>.<\/p>\n
\nNel 1970<\/strong> sposa la fotografa Martine Franck<\/em>.<\/p>\nLa tecnica e l\u2019immagine<\/h2>\n
Il pensiero di Henri Cartier-Bresson<\/h2>\n
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