{"id":1653,"date":"2017-07-05T17:41:59","date_gmt":"2017-07-05T15:41:59","guid":{"rendered":"https:\/\/demo.paolareghenzi.it\/index.php\/2017\/07\/05\/diaframma-obiettivi-filtri-fotografici\/"},"modified":"2021-01-11T22:39:46","modified_gmt":"2021-01-11T21:39:46","slug":"diaframma-obiettivi-filtri-fotografici","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/paolareghenzi.it\/basi-fotografia\/diaframma-obiettivi-filtri-fotografici\/","title":{"rendered":"Diaframma, obiettivi e filtri fotografici"},"content":{"rendered":"\n

Le caratteristiche del Diaframma<\/h2>\n\n\n\n

diaframma<\/strong><\/span> (ant. diafragma<\/strong><\/span>) s. m. [dal lat. tardo diaphragma<\/em><\/span>, gr. \u03b4\u03b9\u1f71\u03d5\u03c1\u03b1\u03b3\u03bc\u03b1<\/span>, der. di \u03b4\u03b9\u03b1\u03d5\u03c1\u1f71\u03b3\u03bd\u03c5\u03bc\u03b9<\/span> o \u03b4\u03b9\u03b1\u03d5\u03c1\u1f71\u03c3\u03c3\u03c9<\/span> \u00abseparare\u00bb] – Elemento (chiuso o provvisto di aperture) che serve a dividere un ambiente, una cavit\u00e0, un recipiente in parti, o a limitare la portata di correnti fluide, l\u2019ampiezza di fasci luminosi, e simili, dall\u2019uno all\u2019altro degli scomparti da esso determinati. \u2022 diaframma ad apertura variabile assai diffuso nelle macchine fotografiche, cos\u00ec detto perch\u00e9 la sua funzione \u00e8 analoga a quella che nell\u2019occhio svolge l\u2019iride. Con riferimento a macchine fotografiche: aprire il d<\/em><\/span>iaframma, aumentarne l\u2019apertura (con spostamento dell\u2019indice su valori numerici pi\u00f9 piccoli), cos\u00ec da rendere pi\u00f9 luminosa l\u2019immagine sulla pellicola o sul vetro smerigliato e pi\u00f9 ridotta la profondit\u00e0 di campo; chiudere il diaframma<\/em><\/span>, diminuirne l\u2019apertura, spostando l\u2019indice su valori numerici maggiori, cos\u00ec da rendere l\u2019immagine pi\u00f9 oscura e pi\u00f9 ampia la profondit\u00e0 di campo.<\/p><\/blockquote>\n\n\n\n

Da Vocabolario Treccani<\/strong><\/span><\/p>\n\n\n\n

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Stiamo parlando di uno dei meccanismi che tutte le fotocamere (reflex, digitali, analogiche, compatte, ecc) offrono: il diaframma<\/strong>. Esso viene indicato con la sigla \u201cf\/<\/strong>\u201d e seguito da un valore numerico.
La sua funzione principale \u00e8 quella di regolare la quantit\u00e0 di luce al momento dello scatto fotografico, incidendo sulla profondit\u00e0 di campo<\/a><\/strong>.
Il sensore o la
pellicola<\/a> per creare un\u2019immagine devono, quindi, essere colpiti da una certa quantit\u00e0 di luce.<\/p>\n\n\n\n

Se entrer\u00e0 pi\u00f9 luce (Es: f\/5.6<\/em><\/strong>) star\u00e0 ad indicare che stiamo fotografando una situazione abbastanza scura o buia. Nello scatto fotografico, quindi, non tutti i piani saranno a fuoco.
Al contrario, con un diaframma molto chiuso, (Es: f\/22<\/em><\/strong>) tutti i piani saranno perfettamente a fuoco e nitidi e la scena non necessita di ulteriore luce.<\/p>\n\n\n\n

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I numeri f\/stop<\/strong> indicano il rapporto tra la lunghezza focale e il diametro dell\u2019obiettivo.
Chiudendo l\u2019apertura il diametro diminuisce facendo entrare poca luce.<\/p>\n\n\n\n

Gli Obiettivi: classificazione e peculiarit\u00e0<\/h2>\n\n\n\n

Gli obiettivi manuali<\/strong> sono contrassegnati da un valore f\/stop, partendo, per esempio, da un\u2019apertura massima di f\/1.8 passando per f\/2.8, f\/4, f\/5.6, f\/8, f\/11, f\/16 fino a f\/22.
Riducendo l\u2019apertura, la quantit\u00e0 di luce si dimezza ad ogni \u201cstop\u201d, perci\u00f2 a f\/4 entra il doppio della luce rispetto a f\/5.6.<\/p>\n\n\n\n

Negli obiettivi zoom<\/strong>, invece, l\u2019apertura massima cambia a seconda della lunghezza focale.<\/p>\n\n\n\n

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obiettivo<\/strong><\/span> agg. e s. m. [dal lat. mediev. obiectivus<\/em><\/span>, der. di obiectum<\/em><\/span>: v. oggetto<\/span><\/span>]. \u2022 Sistema ottico centrato convergente (propr. o<\/em><\/span>. ottico<\/em><\/span>), costituito da una lente o da un sistema di lenti (o<\/em><\/span>. diottrico<\/em><\/span>), di specchi (o<\/em><\/span>. catottrico<\/em><\/span>), oppure di lenti e specchi (o<\/em><\/span>. catadiottrico<\/em><\/span>), avente la funzione di dare di un oggetto un\u2019immagine reale, rimpicciolita o ingrandita, destinata a essere osservata mediante un oculare o raccolta su uno schermo (nel caso di apparecchi di proiezione) o su un\u2019emulsione sensibile (nel caso di una macchina fotografica o di una macchina da presa cinematografica o di un ingranditore), oppure a essere convertita elettronicamente in un segnale elettrico, registrato magneticamente o trasmesso (nel caso di una telecamera). In partic., gli o<\/em><\/span>. fotografici<\/em><\/span> sono costituiti da una montatura (in cui sono inseriti, oltre alle lenti, il diaframma e, talvolta, l\u2019otturatore), attorno alla quale sono applicate pi\u00f9 ghiere, la cui rotazione consente di regolare la messa a fuoco, l\u2019apertura del diaframma e, eventualmente, i tempi di esposizione; si distinguono in base alla apertura relativa massima<\/em><\/span> (espressa come rapporto tra la lunghezza focale e il diametro del foro del diaframma a tutta apertura), il cui valore \u00e8 tanto minore quanto pi\u00f9 luminoso \u00e8 l\u2019obiettivo, e in base alla lunghezza focale<\/em><\/span> (espressa in millimetri), alla quale risulta inversamente proporzionale l\u2019angolo di campo<\/em><\/span> (cio\u00e8 l\u2019angolo formato dalle due rette passanti per il centro ottico dell\u2019obiettivo e per i due estremi del diametro del campo circolare di cui l\u2019obiettivo fornisce l\u2019immagine); gli obiettivi fotografici si dividono quindi in o<\/em><\/span>. grandangolari<\/em><\/span> (lunghezza focale breve e angolo di campo maggiore di 60\u00b0), o<\/em><\/span>. normali<\/em><\/span> (angolo di campo di circa 50\u00b0, simile a quello dell\u2019occhio umano) e teleobiettivi<\/em><\/span> (grande lunghezza focale e angolo di campo ridotto). Sono inoltre detti o<\/em><\/span>. automatici<\/em><\/span> quelli che consentono di eseguire la messa a fuoco alla massima apertura del diaframma, il quale si chiude, secondo il valore impostato, allorch\u00e9 si preme il pulsante di scatto; o<\/em><\/span>. autofocus<\/em><\/span>, quelli che incorporano un dispositivo autofocus<\/em><\/span> (v.); per gli o<\/em><\/span>. a occhio di pesce<\/em><\/span>, v. fish-eye<\/span><\/span>; per gli o<\/em><\/span>. a focale variabile<\/em><\/span>, v. zoom<\/span><\/span>. O<\/em><\/span>. elettronico<\/em><\/span>, lente elettronica, elettrica o magnetica, che in un dispositivo di ottica elettronica (per es., un microscopio elettronico) svolge una funzione analoga a quella dell\u2019obiettivo di uno strumento ottico. \u2022 Nell\u2019uso com., il termine indica soprattutto l\u2019obiettivo della macchina fotografica o cinematografica: mettere a fuoco l\u2019obiettivo<\/em><\/span>.<\/p><\/blockquote>\n\n\n\n

Da Vocabolario Treccani<\/strong><\/span><\/p>\n\n\n\n

Capire il funzionamento degli obiettivi vi permetter\u00e0 di avere un maggiore controllo e un\u2019ampia gamma di soluzioni creative.
Tutte le ottiche<\/strong> svolgono la stessa funzione: mettono a fuoco un soggetto e regolano la quantit\u00e0 di luce che entra, utilizzando un\u2019apertura f\/.
Dotati di AF (Autofocus), stabilizzatore d\u2019immagine (IS) e regolazioni manuali dei diaframmi.<\/p>\n\n\n\n

Gli obiettivi sono costituiti da una serie di lenti<\/strong> che lavorano contemporaneamente per creare immagini nitide e sono caratterizzati dalla lunghezza focale e dall\u2019apertura massima del diaframma.
Essi si trovano davanti al corpo della macchina, ed \u00e8 possibile cambiare ottica, a seconda del tipo di
taglio fotografico<\/a> scelto.<\/p>\n\n\n\n

Se \u00e8 tutto chiaro fino ad ora, sar\u00e0 molto semplice capire le caratteristiche tecniche delle differenti tipologie di obiettivo.<\/p>\n\n\n\n

Essi sono raggruppati in base alla loro lunghezza focale, dividendosi nelle Full frame in:<\/p>\n\n\n\n