Herbert Bayer (5 aprile 1900 – 30 settembre 1985) è stato tipografo, grafico pubblicitario, art director, fotografo, pittore, scultore, designer, architetto e progettista ambientale e d’interni.
Egli è stato identificato come l’ultimo partecipante vivente del Bauhaus e dello sviluppo della collezione d’arte aziendale della Atlantic Richfield Company fino alla sua morte (1985).
Nato ad Haag, in Austria, Herbert fece da apprendista presso uno studio di architettura e arti grafiche locale.
Bayer è stato, inoltre, uno degli studenti, insegnanti e sostenitori più influenti del Bauhaus, sostenendo l’integrazione di tutte le arti nel corso della sua carriera.
Il suo font chiamato Universal per una nuova tipologia definita Sans-Serif, ha contribuito a definire l’estetica del Bauhaus.
Situato a Weimar, il Bauhaus è arrivato a rappresentare un ideale quasi utopico secondo il quale:
“l’arte e l’architettura moderne devono rispondere ai bisogni e all’influenza del mondo industriale moderno e che i buoni designer devono superare la prova degli standard estetici e dell’ingegneria del suono“.
Egli iniziò i suoi studi come architetto nel 1919 a Darmstadt.
Nel 1920, divenne assistente dell’architetto Josef Emanuel Margold, il quale era un membro della colonia di artisti a Darmstadt.
Dal 1921 al 1923 ha frequentato il Bauhaus di Weimar, in Germania, studiando pittura murale con Vasily Kandinsky e la tipografia, creando l’alfabeto universale: un carattere tipografico composto solo da lettere minuscole, le quali sarebbero diventate il carattere distintivo del Bauhaus. Studia, inoltre, insieme a Johannes Itten e Oskar Schlemmer.
Bayer torna al Bauhaus dal 1925 al 1928 (trasferendosi nel 1926 a Dessau, la sua seconda sede), lavorando come insegnante di pubblicità, design e tipografia, integrando fotografie in composizioni grafiche.
Il 2 marzo 1925, passò l’esame da parte degli operai della corporazione dei pittori a Weimar. Successivamente venne nominato, nel 1925, junior master da Walter Gropius.
Nel 1925 gestisce Dessau l’atelier di grafica e pubblicità del Bauhaus, assumendosi la responsabilità di stampare il materiale della famosa ed importante scuola, diventando così direttore del nuovo laboratorio di stampa e pubblicità sino al 1928.
30 anni dopo, anche la mostra “50 Jahre Bauhaus” (50 anni di Bauhaus) a Stoccarda fu allestita secondo il suo progetto.
Dotato di enorme talento ed energia, Bayer ha continuato a produrre un’impressionante serie di lavori, tra cui commissioni grafiche freelance, design di mostre moderniste, programmi di identità aziendale e architettura e design ambientale.
La tipografia pubblicitaria sviluppata da Herbert Bayer per la scuola Bauhaus ha un enorme impatto sull’immagine di Dessau e sulla popolarità della scuola di Design. Fino ad oggi, le istituzioni Bauhaus continuano a utilizzare il design pubblicitario moderno e il carattere tipografico universale di Bayer a lettere minuscole.
Bayer inizia a fare le sue fotografie nel 1928, dopo aver lasciato il Bauhaus.
Sposa la fotografa e studentessa Irene Angela Hecht.
Tuttavia, nei suoi anni come insegnante, la scuola era un terreno fertile per la fotografia della Nuova Visione promossa dal suo stretto collega László Moholy-Nagy.
Nel 1930 progettò la mostra Deutscher Werkbund a Parigi insieme a Walter Gropius e László Moholy-Nagy.
La maggior parte delle fotografie di Bayer proviene dal decennio 1928-38, quando era a Berlino e lavorava come artista commerciale. Esse rappresentano il suo approccio ampio all’arte, le grafiche dell’architettura e i montaggi accuratamente realizzati.
Bayer progettò molti stampati e progetti relativi alla grafica pubblicitaria per il Bauhaus.
Nel 1938 egli emigrò negli Stati Uniti, abitando a New York, con l’invito di Alfred H. Barr, Jr., direttore fondatore del Museum of Modern Art per applicare le sue teorie di esposizione all’installazione della mostra Bauhaus: 1919-28 (1938) presso il MoMA di New York.
Bayer ha sviluppato questo ruolo attraverso una stretta collaborazione con Edward Steichen, capo del giovane Dipartimento di Fotografia, progettando lo spettacolo “Road to Victory” (1942), che avrebbe dato il via all’approccio influente di Steichen alla mostra fotografica.
Herbert rimase in America lavorando come grafico per il resto della sua carriera.
Nelle opere fotografiche l’artista tedesco risente non soltanto del Bauhaus, ma anche delle Avanguardie storiche e più in particolare del Surrealismo.
Fino al 1938, Bayer lavora a Berlino come artista commerciale, grafico pubblicitario e pittore.
Egli, inoltre, fu direttore artistico dell’agenzia pubblicitaria Dorland di Berlino, Vogue Magazine di Parigi e collaboratore freelance per la rivista Die Neue Linie (la nuova linea).
Nel 1945, Irene Bayer divorziò da lui.
L’amministratore delegato della CCA, Walter Paepcke, divenne un importante mecenate di Bayer negli anni a venire, iniziando con l’invito a trasferirsi ad Aspen, in Colorado, per diventare un consulente di design per l’azienda.
A partire dal 1946, Bayer lavora come consulente di design presso l’Aspen Cultural Center.
L’artista ha anche supervisionato la progettazione architettonica del nuovo Aspen Institute e quindi molti dei suoi programmi grafici.
Bayer rimase ad Aspen fino al 1974, quando si trasferì in California, lavorando a vari progetti ambientali fino alla sua morte nel 1985.
Divenne poi direttore del dipartimento di design della Container Corporation of America nel 1956.
Tra il 1958 e il 1961 fu membro del consiglio artistico dell’ufficio informazioni degli Stati Uniti, iniziando inoltre a lavorare come consulente creativo per un certo numero di importanti agenzie pubblicitarie e grandi magazzini nel 1965.
Per saperne di più sulle opere di Bayer
Tutte le sue attività artistiche rispecchiano gli ideali e le fondamenta del Bauhaus a cui Bayer deve la propria formazione.
Tra i suoi lavori più importanti ricordiamo il fotomontaggio Selbstporträt (“Autoritratto”) del 1932, Bayer crea un’immagine traumatica e tipica del Surrealismo, nella quale due piani della realtà si fondono l’uno nell’altro.
Nel fotomontaggio “La solitudine del cittadino”, invece, rivela la propria matrice delle Avanguardie storiche: davanti alla facciata di un cortile interno di Berlino, sono sospese le mani dell’artista dalle quali ci fissano i suoi occhi. Una scena particolarmente ambigua e tetra con la quale Bayer intende sottolineare l’anonimato a cui ci costringe la grande città berlinese.
Nella foto scultura “Metamorfosi”, Bayer menziona la famosa copertina del 1928 della rivista del Bauhaus da lui realizzato, riutilizzando sfere, coni e cubi. La composizione di queste figure geometriche suggerisce una particolare tensione misteriosa collocata sullo sfondo di un paesaggio, dove Bayer esaminò il rapporto tra forme geometriche come naturali.
Le sue opere sono molto varie: dalla grafica alla pittura, sino all’architettura del paesaggio.
Ricordiamo infine la pubblicità di “Adrianol Emulsion” del 1935, la serie “Montagne” creata tra il 1944 e il 1953 e il “Giardino di Marmo” del 1955.
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