Eugène Atget nasce nel 1857 a Libourne, nei pressi di Bordeaux.
Egli apprende il mestiere di attore al “Conservatoire d’Art Dramatique” di Parigi. Lascia la scuola senza ottenere il diploma e debutta sulle scene di alcuni teatri della banlieue parigina.
Qui conosce la sua compagna Valentine Delafosse.
In questo periodo compra una macchina fotografica di cui si serve per il suo lavoro.
Nel 1920, Atget, vende la sua collezione all’Ecole des beaux-arts, mettendola al sicuro. Ottiene 10.000 franchi in cambio di 2621 lastre, iniziando così a scattare fotografie di stampo pittorico.
Atget e il Surrealismo
Il Surrealismo fu un movimento artistico-culturale del Novecento che coinvolse le arti, comprendendo anche la letteratura, la musica e il cinema.
Questo movimento fa parte delle Avanguardie storiche degli anni Venti e Trenta del primo Novecento.
Il rapporto tra il francese Jean-Eugène-Auguste Atget e il Surrealismo è molto forte, proprio perché il fotografo blocca una circostanza in una realtà sospesa, senza figure umane, nella quale nasconde una dimensione più profonda.
Tecnica e contesto
Nel 1898, Atget nota che è presente una forte carenza della documentazione fotografica della vecchia Parigi e decide di diventare fotografo di professione.
Si concentra su Parigi dove ritrae vecchi edifici, in particolare quelli che da un momento all’altro sarebbero stati demoliti, gli edifici con dettagli architettonici e strilloni.
Egli fotografa vecchi quartieri per mantenere il ricordo nel tempo di vecchi palazzi che sarebbero stati distrutti, proprio perchè riguardavano anche la sua vita passata.
In questi scatti fotografici non compaiono quasi mai figure umane.
In qualsiasi opera di Eugène Atget, le sue immagini erano pure e poetiche.
Walker Evans, durante il suo soggiorno a Parigi, rimase colpito dalle fotografie di Atget.
Successivamente trova altri soggetti da fotografare, come per esempio gli Interni parigini, le Carrozze con cavalli di Parigi e le Fortificazioni, che fotografa tra il 1910 e il 1912.
Atget a questo punto decide di scattare fotografie destinate al modello pittorico. Questo lo portò ad allargare i suoi confini investigativi all’interno di Parigi.
Cerca di vendere le sue opere ai pittori come “documenti per artisti”.
Nel 1921 realizza per il pittore Andrè Dignimont alcuni ritratti di prostitute della via Asselin.
Atget rifiuta di lavorare con altri mezzi fotografici che non siano la sua macchina fotografica in legno 18×24, nonostante la Rolleiflex offertagli da Man Ray.
Dopo la morte della sua compagna smette di lavorare, morendo anch’egli poco dopo il 4 agosto del 1927.
Organizza mostre e nel 1930, con il gallerista Julien Levy, dà origine ad una prima pubblicazione, contribuendo al riconoscimento internazionale di Eugène Atget.
Poco prima della sua scomparsa riuscì a conoscere e ad essere ritratto nello studio di Berenice Abbott, la quale decide di pubblicare le sue opere.
Se vuoi saperne di più su Eugène Atget, uno dei più grandi maestri della fotografia, consulta questo libro.
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